Ram Navami é la celebrazione della nascita di Rama, settima reincarnazione del dio Vishnu, detto anche avatara di Vishnu. Il giorno della nascita di Rama corrisponde al nono giorno della luna del mese di Chaitra (Aprile o Maggio). Nel 2014 la grande festa é stata celebrata l’8 di Aprile. Le fotografie coloratissime sono comparse anche sui giornali europei, in cui spiccavano visi tinti di blu e fiamme danzanti. I fedeli cantano, pregano nel consieto canto, il bahjan per il dio Rama. Tra un canto e l’altro alcuni fedeli danzano con una fiamma. Uno di essi, rappresentando la figura di Rama, truccato di blu, colore col quale viene sempre rappresentata questa divinitá, é stato immortalato con un’ostia infuocata sulla lingua. Non tutte le celebrazioni contemplano la spettacolaritá, elemento fondamentale del Rama Navami sembra essere il canto e la lettura privata o pubblica del Ramayana, un antichissimo epico testo scritto da Valmiki alcuni secoli prima di Cristo (tra 500 e 100 a.C.), in cui si raccontano le gesta del dio-eroe. Le letture celebrative includono anche la versione hindi di Tulsidas, chiamata Ramcaritmanas. In migliaia partecipano a questa festa, accorrendo ai templi dedicati a Rama e camminando nelle processioni realizzate con gli idoli di Rama, Sita, la moglie di Rama, Laksmana e Hanumat. In alcuni casi la celebrazione della nascita segue una novena preparatoria, di digiuno e o preghiera dei fedeli, Novaratri. Nella cittá natale di Rama, Ayodhya, nell’Uttar Prades questa festa é vissuta con particolare solennitá, non solo nei templi, ma anche in riva al fiume Sarayu. Si crede che nelle sue acque siano presenti le aque di tutti i fiumi santi dell’India. Rama é amato e venerato da tutti, esempio di uomo, di regnante, é come la bontá che sconfigge il male. Rama nacque figlio del re di Ayodhya, grazie ad un rituale molto complesso eseguito dal re che non poteva avere figli. Rama fu la risposta di Vishnu alla preghiera di Dasharat e di altri dei che non sapevano come sconfiggere l’ego e l’eccesso di Ravana, re dell’isola di Lanka. Ravana era un uomo dotto e intelligente ma il suo dono divino, di non poter essere ucciso nemmeno dagli dei, lo riempí di ego e prepotenza. Per sconfiggerlo Vishnu doveva incarnarsi in un uomo, da uomo poté vincerlo. La venerazione e la preghiera dei fedeli comprende il canto, detto Bhajan. Il termine deriva appunto dal sanscrito bhakti che significa venerazione o preghiera. I Bhajan sono dei mantra che esprimono amore e devozione per la divinitá. Nel video “Nama Ramayanam” di immagini e canti é possibile ascoltarne alcuni, cantati per lui durante la celebrazione per la sua nascita.